Mensa e Q.I.

 




Data dell'articolo: ottobre 2008
di Anna Maria Santoro



Arrivare a San Martino al Cimino per incontrare le persone più intelligenti del Pianeta, riunite per il “XXV Convegno Italiano e il Meeting International Board of Directors” del "Mensa", non è semplice. Piove a dirotto e dopo l'uscita dalla A1 direzione Viterbo non si capisce più niente: Orte, Soriano, Chia. La strada si inerpica. La pioggia è invadente; non accenna a smettere. La vegetazione foltissima riduce la carreggiata a una ferita sulla collina. Curve. Cunette.

 Per raggiungere San Martino al Cimino devi essere davvero un genio!
A un tratto un rumore; pare una lunga frenata che mette nella condizione di attesa di un conseguente fragore di lamiere accartocciate. E' invece il raglio di un asino sul ciglio della strada; un benvenuto paradossale se si pensa che nei paraggi alloggiano le persone con il Quoziente Intellettivo più alto della Terra.
Quando si arriva al desk del Mensa qualcuno si alza; fa da Cicerone.
 C'è la BBC e c'è Michael Mosley venuto apposta da Londra, “director of development at BBC Science”, con il suo impeccabile portamento inglese:





<People are really interested ... ... siamo qui per un documentario sull'intelligenza perché è uno degli argomenti che più interessano il pubblico...>

 Conversano tranquilli i soci del Mensa; bevono un caffè, camminano con l'iPod appeso al collo, si lasciano abbracciare dalle poltrone morbide dell'albergo mantenendo lo sguardo vigile.







 

 All'apparenza comuni mortali, ma è sufficiente approcciarsi a loro pochi attimi per accorgersi che sono fuori della norma: 

Abili verbalmente, rapidi nel convergere su una risposta, veloci nel pensiero, precisi nella spiegazione di problemi che richiedono astrazione. Qualcuno di loro parla trenta lingue. Cubo di Rubik, scacchi e Campionati di Sudoku i loro hobby. Dostoevskij, Marquez, Ginzburg, Wilde, Asimov, King gli autori più letti; i libri se li scambiano abbandonandoli su un tavolo dopo averli letti, come in biblioteca, ma lasciano tra le pagine qualcosa di sé, un testimone: un biglietto aereo o un'annotazione.
Età: fino ai 94 anni ma la maggior parte ha tra i 20 e i 49 anni. Introversi. Sguardo che fa appassionare smisuratamente.
Il più alto Q.I. misurato fino a oggi è di una donna, Marilyn Vos Savant, americana: 228 punti.
 

 Per entrare nella loro associazione è richiesto un solo requisito: aver superato il 98° percentile di un test d'intelligenza specifico.
Qualche nome famoso tra gli iperdotati: Viktor Serebriakoff, Donald Petersen, Norman Scharzkopf, Isaac Asimov morto nel 1992.
E qualche cenno storico sul Mensa: Fondato nel 1946 a Oxford, la sezione italiana nasce nel 1983; 100.000 soci in tutto il mondo, di cui 1.000 in Italia.

 Il meeting è organizzato per il solo piacere di stare con gente che condivide le stesse predisposizioni verso la logica; per parlare senza barriere sapendo di capirsi. 

Si avverte il tono di rispetto sacrale della mente. 




 C'è Corrado Giustozzi, autore del motore di giochi linguistici del Vocabolario Italiano Treccani su CD-ROM e del primo server di generazione di anagrammi a frase, in italiano, su Internet: <la maggior parte di noi ha avuto esperienze scolastiche di emarginazione e molti pensavano di essere bambini con problemi, semplicemente perché il rendimento scolastico non era quello che doveva essere>.
Giorgio Lanzieri: <La persona intelligente non è mai gradita: spesso nel lavoro si preferisce “yes man">.




 A San Martino sono arrivati dalla Cina, dalla Francia, dalla Svizzera, Norvegia, Germania, Macedonia, Spagna, Sudamerica, Sudafrica. 

Si incontrano Tsukasa Makita e Hisashi Niizuma, dal Giappone; Gian Marco Baggio ingegnere meccanico e inventore di estrazione italiana ma nazionalità francese; Joy Gumz dagli Stati Uniti; Francesco Magro da Napoli neurochirurgo di 28 anni entrato al Mensa quando ne aveva 19; Valentina Faloci da Firenze; Raffaele Grieco; Daniela Recchia regista del corto “Vita da pomodoro”; Felice Vinci autore di “Omero nel Baltico” edito da Palombi, secondo cui l'Iliade e l'Odissea sarebbero nate da antiche saghe della Scandinavia: canti orali portati in Grecia dagli Achei. E ci sono Antonella Canonico e Gabriele Rossi a parlare del loro Saggio “Semi-Immortalità” e della possibilità, diversa da zero, di rinnovare continuamente le parti del proprio corpo che non funzionano, arrivando a diventare tecnicamente immortali; a patto di far convergere le nanotecnologie e i risultati della neurofisiologia.




Pubblicato a Ottobre del 2008 su “Il Giornale della Frentania”

 San Martino al Cimino, 2008, ph Anna Maria Santoro


Make a free website with Yola