BIENNALE DI VENEZIA 2022 

(59esima edizione)

IL LATTE DEI SOGNI

PADIGLIONE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO

POSTUMANO METAMORFICO


di Anna Maria Santoro




 Alla 59ª Esposizione della Biennale d’Arte di Venezia, tra le ottanta partecipazioni nazionali dislocate nei Padiglioni dei Giardini, all’Arsenale e nel centro storico della città lagunare, c’è anche il Padiglione della Repubblica di San Marino. E’ ospitato a Fondamenta Nove Cannaregio nel Palazzo Donà Dalle Rose, costruito tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII di fronte all’isola di San Michele. 


Da Piazza San Marco è facilmente raggiungibile anche a piedi passando per calli e campielli. E’ qui, negli spazi del pianterreno e del giardino di questo palazzo, che sono esposte le opere degli otto artisti scelti dal Comitato scientifico sammarinese composto da Alessandro Bianchini, Roberto Felicetti, Cristian Contini, Fulvio Granocchia, Pasquale Lettieri, James Putnam, Riccardo Varini, Angela Vattese. Sono sculture, pitture, installazioni e performance unite da un titolo, Postumano Metamorfico, che, evidenziando i caratteri del Transumanesimo e del Postumanesimo, definiscono le relazioni esistenti tra la dimensione microcosmica dell’essere umano e la Natura/macrocosmo. Sono tematiche in linea con gli interrogativi che fanno da guida all’intera edizione della Biennale, curata da Cecilia Alemani e che ha per titolo Il latte dei sogni. E’ un titolo mutuato da un libro di storie fantastiche, in un mondo in cui tutti possono trasformarsi e divenire altro, di Leonora Carrington (1917-2011), scrittrice e pittrice compagna per alcuni anni di Max Ernst, che amava dire di essere nata da sua madre e da una macchina.

«Prolungare la vita, guarire dalle malattie o attuare la metamorfosi di un corpo in un altro è il sogno antico dell’uomo» spiega il curatore del Padiglione di San Marino, Vincenzo Rotondo: «Le biotecnologie stanno progressivamente trasformando questo desiderio in realtà».


Gli otto artisti, chiamati a riflettere su tali temi, sono Elisa Cantarelli, Nicoletta Ceccoli, Endless, Michelangelo Galliani, Rosa Mundi, Roberto Paci Dalò, Anne-Cécile Surga, Michele Tombolini.



Elisa Cantarelli, 1981, italiana, vive a Londra: conferire nuova identità a oggetti di uso comune è il punto di partenza del suo filone di ricerca più recente. Nota per il dotting, un processo nel quale le gocce cadono, tono su tono, creando una superficie tridimensionale di puntini che coinvolge sia la percezione visiva che tattile, sperimenta i dots utilizzando diversi materiali e supporti.



 Nicoletta Ceccoli, nata nella Repubblica di San Marino nel 1973: ciò che cattura nel suo lavoro è la tenerezza dei personaggi; sembrano bambole adorabili e mansuete ma, a ben guardare, si scopre una mescolanza di grazia e violenza insieme.




Endless, londinese, combina Arte contemporanea e Street art. Il suo progetto è quello di rappresentare il nostro tempo in continua evoluzione esplorando anche aspetti della moda, della pubblicità e della cultura, in un mondo in cui i marchi sono nuove divinità e i negozi le nuove chiese.




Michelangelo Galliani, 1975, scultore: «La mia opera per la Biennale è un elemento marmoreo al centro di un bosco, con i rami che nascono in una forma nuova: ci dovrebbe far riflettere sul macrocosmo che ci circonda, in una ipotetica scomparsa dell’uomo dalla Terra. Sentiamo spesso dire che l’uomo sta distruggendo il pianeta, ma l’uomo distrugge potenzialmente se stesso, come la natura ci dimostra in aree che sono state colpite da tragedie anche nucleari come Černóbyl. La natura esterna a noi ha delle capacità enormi, di rigenerarsi e di riconquistare spazi e dinamiche che non hanno più a che fare con l’uomo».



Rosa Mundi indaga su civiltà passate e presenti, così descritte dalla sua portavoce: «E’ un progetto sul postumano metalogico: è un’installazione in cui si ripercorrono le tappe della vita nei millenni, rappresentando ogni secolo con una sorta di bagaglio culturale che viene identificato in opere d’arte, in marmo e in vetro. Sta a rappresentare quello che si immagina possa avvenire, trasmettendo un messaggio ecologico».



Roberto Paci Dalò, 1962: «La mia proposta alla Biennale è un grido di giubilo perché ho potuto incontrare la mia artista del cuore, Nicoletta Ceccoli, della quale conoscevo il lavoro ma non la conoscevo personalmente. Mi piace poter dire che abbiamo fatto un progetto insieme, ovviamente con opere individuali, ma con un unico titolo “Risvegli”, fatto di disegni, pitture e site-specific: una parete del nostro spazio disegnata sul posto, con un’installazione acustica che unisce tutti questi materiali». Nel Padiglione è stato presentato anche Lament, un’opera sonora che unisce le lamentazioni del mondo, legata all’idea di trasmutazione.



Anne-Cécile Surga, 1987, francese di origine: «Il mio lavoro è basato sulla metamorfosi e sull’idea che abbiamo già memoria del nostro corpo: memoria nostra o memoria delle generazioni passate, con la possibilità di riattivare un riconoscimento interiore universale».



Michele Tombolini, 1963: Il suo progetto pone le basi di un cambiamento sociale in cui inserisce elementi che diventano messaggi di metamorfosi nel trascorrere del tempo. L’opera presentata, L’Adulta, è la figura di una fanciulla con la bocca chiusa dalle ali di una farfalla.


© RIPRODUZIONE VIETATA

Articolo pubblicato sul mensile Il Borghese, numero di aprile 2022


Venezia, Biennale d'Arte 19, 20, 21 e 22 aprile 2022,    

Fotografie nell'ordine di pubblicazione:

Venezia, da una stazione galleggiante ph Vincenzo D'Onofrio

Palazzo Donà dalle Rose (ph dalla CS)

Elisa Cantarelli, Installazione We Are Plastic - WITHout esSENZA, Palazzo Donà dalle Rose, Venezia, ph AMS del 22 aprile 2022

Nicoletta Ceccoli (ph dalla CS)

Endless, The Endless Transfiguration, 2022, Rendering (dettaglio), Disegno digitale e dipinto a mano incollato su legno, 1600 x 400 x 150 cm (ph dalla CS)

Michelangelo Galliani, Un Giardino Imperfetto (dettaglio), 2022, Marmo, acqua, legno e acciaio, 300 x 300 x 300h cm, Ph. Enrico Turillazzi (ph dalla CS)

Rosa Mundi, The day after tomorrow, Installazione 2020, Legno vetro plastica riciclata, pigmenti naturali ed organici, Poltrona 110 x 60 x 22 e The box cm 60 x 70 x 80 cm, Courtesy Fondazione Orestiadi Museo delle Trame Mediterranee (ph dalla CS)

Roberto Paci Dalò, Risvegli, 2022, Disegni preparatori per intervento site-specific su parete, Matita, acquerello e inchiostro su tavola di legno, 80 cm x 98,5 cm (ph dalla CS)

Anne-Cécile Surga, Untitled (Entre Soi - Suspendu), 2022, Scultura in marmo rosa del Portogallo, 90 x 30 x 15 cm, (Ph. Vincenzo D'Onofrio del 22 aprile 2022)

Michele Tombolini, L’Adulta (dettaglio), 2022, Tecnica mista su legno, collage, fotografia, foglia oro, riproduzione digitale su monitor, 200 x 200 cm, Ph. Paolo Monello (ph dalla CS)



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