Dall'aedo all'ebook

 




Data dell'articolo: novembre 2012
di Anna Maria Santoro



 Fuggevoli erano i confini tra arte e letteratura, musica e poesia quando la lira accompagnava i versi in canto o le lettere iniziali dei manoscritti assumevano le sembianze di foglie d'acanto incorniciando, con volute e motivi geometrici, ora il testo, ora le scene pittoriche che lo illustravano. Il rosso prevaleva in quei dipinti, ottenuto dal minio o dal cinabro.

Dagli aedi agli amanuensi; dai codici miniati alla stampa; da internet all'ebook. L’accesso alla conoscenza trasforma le tradizioni; come quando, nel 1453, i caratteri mobili di Gutenberg sostituiscono le incisioni con il torchio, e gli incunaboli promettono il dilatarsi della cultura. Analogamente la brutta copia stilata a mano dagli autori, dalla fine del XIX secolo è battuta a macchina: il suono di un campanello avvisa della fine di ogni rigo.

Che siano libri rilegati o bozze di poeti, rimangono comunque pagine tangibili; oggetti da segnare con un lapis.

La trasmissione della cultura vola rapida e come parole alate, in cui metafora e realtà si annodano, giungono all'uomo saperi che s'incrociano per strada: come un tempo Teofrasto gettava in mare i testi scritti e custoditi dentro otri, analogamente, oggi, c'è chi ama leggere un libro per poi abbandonarlo in treno, sulla metro, in autobus, al bar o sulla panchina stanca di una stazione ferroviaria perché, compagno accidentale, possa esser raccolto e letto da uno sconosciuto. Sebbene questa prassi sia mutuata dal mondo classico, è indicata, invece, con due termini di lingua inglese: Booksharing e Bookcrossing. Che il luogo di abbandono del libro sia definito a priori, nel Booksharing, o sia causale, poco importa ma stupisce come il Bookcrossing attivi, in vari siti internet, meccanismi di codici ed etichette simili, nelle intenzioni, agli ex libris, con i quali è possibile rintracciare l'intero percorso del testo abbandonato. Sicché lo si lascia in un luogo, concreto, di una strada, concreta, per poi cercarne le tracce attraverso un mondo astratto.

Afferrabile l'uno, digitalmente smaterializzato l'altro, il cartaceo e il virtuale s'incrociano e si completano perché le informazioni, rivolte a bibliofili, collezionisti e mercanti, su manoscritti, pergamene, incunaboli, postincunaboli, stampe antiche e libri d'artista si traggono da internet: sui “Vecchi libri in piazza” a Milano; sulle fiere al Lingotto o sotto ai portici a Torino; sui libri d'artista a Mantova con il “Book in the box”; o sul “Tram chiamato Sellerio”, previsto per il 2013.

Come nel mondo reale, l'ebook, in pdf, epub, kindle o microsoft reader può essere acquistato, letto e poi prestato a chiunque abbia un dispositivo elettronico compatibile: PC, apple, smartphones, tablet, iPad nonché lettori di libri elettronici come Kindle. Per tutta la durata del prestito, il proprietario non potrà più leggerlo, come se ne fosse fisicamente privato: è il caso dei libri elettronici comprati su Amazon.

Un’altra pratica diffusa è il noleggio dalle piattaforme, ad esempio kindle Lending Library, analoghe alle tradizionali biblioteche.

Nei formati elettronici è possibile evidenziare righe e inserire note e segnalibri, virtuali, come le care e vecchie “orecchie”.

Poi, può capitare che nello spazio stretto di un'automobile in coda, o per necessità, un audiolibro rinfranchi l'anima; che sia da ipod, smatphones o da lettore MP3, o scaricato su CD o USB, poco importa.

Il digitale pare abbattere ogni barriera.

Nella métamorphose du lecteur, Pierre Assouline si domanda non tanto quale sia il futuro del libro ma quale possa essere il “destino del lettore, in un universo senza più territori definiti” perché con internet, per un significato o un argomento da approfondire durante la lettura, basta toccare un lemma per averne, su una finestra che si apre improvvisa sullo schermo, la definizione da un vocabolario (il formato Kindle usa lo Zingarelli); o un approfondimento da wikipedia; o la traduzione nella lingua desiderata. E sempre con il touch, sui libri acquistati su Amazon per Kindle per esempio, è possibile segnalare errori riguardo al contenuto. Il lettore diventa, così, editor, correttore di bozze; editore di se stesso.

Affascinante per chi possiede già competenze letterarie, o scientifiche; ma un ragazzo che legge un ebook si sposta di continuo e freneticamente all'interno del testo.

Antoine Compagnon ci parla delle nuove generazioni sempre più avvezze a una lettura erratica e frammentaria; molti libri, invece, richiedono intensità, pazienza e concentrazione.

Jean-Claude Carrière, curatore di “Non sperate di liberarvi dei libri” edito nel 2011, narra del dialogo col passato, che s'instaura attraverso i tomi antichi e i manoscritti.

Le parole dei libri hanno un tempo: si fermano con noi e ci chiedono di fermarci” scrive Paola Mastrocola.

Dal 2009 in Italia è promosso il progetto cl@ssi 2.0 a cura del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che prevede un utilizzo crescente della tecnologia a supporto della didattica quotidiana.


Pubblicato sul mensile Il Borghese, numero di novembre 2012



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