Logo del Festival della Filosofia 2016, foto tratta dal sito ufficiale del Festival

Settembre 2016 

FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 2016   

Modena Carpi e Sassuolo

AGONISMO

Foto del logo 2016, dal sito ufficiale del Festival, particolare



di Anna Maria Santoro  


                                                                                                                                                         

In viaggio verso Modena per il festival della filosofia, la strada ha il privilegio di trasformare se stessa in messinscena in cui il procedere in avanti diventa una battaglia assecondando quel tema che, quest'anno, si ravvisa nell'Agonismo.

I vigneti e i campi di granoturco ormai seccato nella distesa di un paesaggio che si apre ai margini delle corsie autostradali subiscono, insieme ai viaggiatori, la tracotanza del tempo che ormai pare impazzito: tra scrosci e chicchi di grandine che quasi descrivono una guerra, si legge a malapena "Attenzione code a tratti a Bologna Panigale", e ancora, "Attenzione, un Km di coda per incidente"; poi "Attenzione presenza di un pedone". E' una nenia "Attenzione Attenzione Attenzione" fino a tunnel che ingoia nel buio e il rumore del temporale diviene muto. Alta, s'alza la voce dell'incertezza perché si resta fermi. Bloccati in una galleria dell'autostrada per un tempo che pare dilatarsi senza limiti.

Immobili, si pensa a Marco Aurelio: "Il vivere assomiglia più all'arte della lotta che a quella della danza".

Forse è normale che accada tutto questo perché il festival, come ogni anno, è a settembre, il 16, 17 e 18; ed è un preludio al freddo e alle intemperie.





Ci si affida alla radio, che per celia fa pensare al Fato della filosofia sofistica di Gorgia, con la voce di De Gregori "Chissà se valeva la pena fare tanta strada, e arrivare qua!"

L'immagine ufficiale del manifesto ritrae quattro podisti alla partenza; ma La prima vittoria è sul maltempo, titolerà una locandina nel secondo dei tre giorni del festival.



A Modena hanno tolto le impalcature alla torre campanaria Ghirlandina, che col bianco dei suoi marmi dà alla piazza quella luce di cui il cielo è ora avaro.

Ed è nel Cielo che risiede, per metafora, il Paradiso; lo hanno sempre detto, ai piccoli, al catechismo. E oggi, Remo Bodei legge un passo della "Lettera ai Corinzi": "Non sapete che tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi, in modo da conquistarlo!" In un conflitto tra il bene e il male a cui Sant'Agostino dà spazio nelle Confessioni, il cristiano corre per conseguire la vita eterna.



Piove ancora. Le lezioni magistrali cominciano lo stesso ma l'incontro con Zamagni a Modena viene spostato sotto al tendone di piazza XX Settembre. A Carpi, Recalcati dà una lettura lacaniana del fallimento: il fallimento fa paura e invece può aiutare; mentre a Sassuolo Bauman, che a novembre compirà 91 anni, parla dell'agonismo come "un competere, in concorrenza".

E' buio. Tra una corsa e l'altra con gli ombrelli ora chiusi ora riaperti, si ha il tempo di guardare Versus, la mostra che presenta fotografie e disegni di un centinaio di artisti come Sironi, Cuoghi e Ghirri.

Sono le 10 di notte quando a Modena arriva Bergonzoni: la sua lezione magistrale ha il gusto di una performance filosofica. Con lui ci si rilassa. Si ride, tantissimo, con quel "Battere le ali" che titola la conferenza, e che significa alzarsi: <Non per primeggiare, ma per volare.I premi si stanno ritirando! Anche i mari si stanno ritirando!> E continua così, in un delirio apparente che utilizza le parole dai significati mutevoli ed equivoci.

Un mendicante si fa strada tra i pellegrini della cultura, e col cappello rovesciato e teso chiede l'elemosina.

Il giorno dopo non piove più. Rovatti parla del Gioco, come "un mettersi in gioco". Segue Natoli che arriva lentamente: appare dimagrito e si appoggia ad un bastone; parla di Agòn ἀγών e di Athléo αθλεω. Ad ascoltarlo c'è anche una classe del liceo di Modena di Scienze umane.



A ora di pranzo si mischiano le voci ai rumori delle stoviglie e al profumo del caffè, dei sughi e dei dolci, nei punti di ristoro coi menù filosofici curati da Tullio Gregory.




A un'edicola su via Emilia due locandine sono affiancate: "Chiesa in lutto, morto a 91 anni l'esorcista padre Amorth", e accanto, "Filosofia. E' un grande festival".

C'è una piacevole confusione tra le mostre di Bertozzi&Casoni e la rivoluzione tipografica futurista a Modena; i ritratti di Savigni a Sassuolo accanto alla Pescheria ducale; i film e il jazz di Paolo Fresu a Carpi. 



Ma poi, tutto è avvolto nel silenzio assoluto alla domanda di Marzano: <E se dietro ad un successo, ci fosse un fallimento esistenziale?>


















Ad ascoltare Roberto Esposito c'è anche Remo Bodei in prima fila: occhiali e bordi della maglietta verde sgargiante.







Fa capolino il sole quando parla Peter Sloterdijk: <Essere per noi è, ormai, essere in forma!>










Poi di notte, a Sassuolo, i posti per Collisioni cosmiche con Paola Puppo e Fulvio Ricci non bastano, così ognuno va a prendersi una sedia nella piazza accanto portandosela rovesciata sulla testa e ascoltare, comodamente, i suoni dell'universo nella trama spazio-tempo. 

Che c'entra l'agonismo?! Anche la fisica è una sfida.













Al festival si mescolano le voci, i colori, e le lingue.

 I filosofi sono tanti: Nancy, Cacciari, Zagrebelsky, Augé, Galimberti, Rodotà, Severino. Qualcuno parla in tedesco; qualche altro in francese; in inglese, come a voler restituire libertà al pensiero, e come in un ossimoro, si avverte la solitudine leggiadra della folla.




Articolo pubblicato sul mensile Il Borghese, novembre 2016


Modena, Carpi, Sassuolo, 16, 7, 18 settembre 2016, ph Anna Maria Santoro © (ad eccezione della foto del logo tratto dalla Catella Stampa)  

Filosofi fotografati, nell'ordine di pubblicazione:

Salvatore Natoli

Michela Marzano

Roberto Esposito

Remo Bodei

Peter Sloterdijk

Fulvio Ricci (fisico)


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