Logo del Festival della Filosofia 2022, foto tratta dal sito ufficiale del Festival

Settembre 2022 

FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 2022   

Modena Carpi e Sassuolo

GIUSTIZIA

Foto del logo 2022, dal sito del Festival, particolare


di Anna Maria Santoro  


                                                                                                                                                         

Modena, Carpi e Sassuolo a metà settembre dal 2001 ospitano per tre giorni il Festival della Filosofia con un tema che, nelle incertezze dei conflitti e della pandemia, in questa edizione 2022 è «Giustizia»: per riflettere sul senso delle guerre e delle disuguaglianze, e sulla pace, le colpe, le pene, i tribunali e le riparazioni.



Nell’iconografia tradizionale, la Giustizia è raffigurata come una donna che regge nella destra la spada e nella sinistra la bilancia, simboli di rigore e di obiettività, ma nei dipinti rinascimentali essa appare anche bendata, offrendo una duplice lettura, positiva e nefasta: sia di imparzialità, sia di cecità che ignora la verità ed è legata al caso. E’ un’ambiguità che richiama alla memoria gli scritti di Platone sulla politica: «Il culmine dell'ingiustizia consiste nel sembrare giusti senza esserlo».



La sera che precede il festival, le tre città sono avvolte dalla quiete, e nel buio delle piazze ancora vuote, il palco, i posti a sedere e i microfoni generano il desiderio dell’ascolto.

La mattina del primo giorno è riservata ai testi classici: l’incipit a Modena è curato da Giuseppe Cambiano: «Vedere tanti giovani, qui, è davvero una consolazione!». A Sassuolo l’apertura è affidata ad Arianna Fermani sull’«Etica Nicomachea» mentre a Carpi a Philippe Audegean su Cesare Beccaria.

I filosofi invitati sono cinquantaquattro. Si vorrebbe ascoltarli tutti.

Le Lezioni magistrali hanno inizio nel pomeriggio: Stefano Zamagni a Modena sulle disuguaglianze; Roberto Brigati a Carpi sulla giustizia distributiva; Anna Elisabetta Galeotti a Sassuolo su stima e rispetto.

Mentre a Sassuolo sale sul palco Chiara Saraceno, alla stessa ora Vittorio Emanuele Parsi è a Modena, anche in diretta web; la sua lezione magistrale è sulla giustizia distributiva e la parità di accesso: «Tutti gli ordini internazionali incorporano un’idea di giustizia, ma non la medesima. Ogni criterio va parametrato a un’epoca specifica: persone, considerate legittimamente giuste ai loro tempi, facevano cose che, con la nostra sensibilità, sono palesemente ingiuste». 


Contemporaneamente, ma a Carpi, davanti a un pubblico raccolto in un silenzio che è interrotto solo dal vocio sottile della pioggia, Massimo Recalcati ricostruisce, attraverso testi biblici e di psicanalisi freudiana e lacaniana, il dissidio traumatico tra Legge e desiderio: «Noi tendiamo a confondere il piano della Legge con quello delle regole, che rischiano di farne dimenticare il senso. Le regole impongono, mentre la Legge dà senso alla vita e, la più importante, è quella non scritta in alcun codice ma nel cuore: l’umano non può aspirare a essere Dio!». Ed è ormai notte quando, a Modena, Roberto Saviano arriva accompagnato dalla scorta: ricostruisce la vita di Giovanni Falcone e il suo coraggio di farsi testimone della domanda di Giustizia.

Fino all’alba, nelle tre città si susseguono performance, proiezioni, concerti, spettacoli, visite guidate e mostre. A Modena, Enrica Berselli, Alice Padovani e Federica Poletti espongono le loro opere, unite dal titolo «La legge dei corpi. Sull’espiazione», presso il Complesso San Paolo: «Se è vero», spiega Barbara Codogno curatrice della mostra, «che la giustizia ha le sue leggi, è anche vero che il corpo resta ingovernabile, rispondendo solo all’inappellabile legge naturale: la sua fine»; poco distante, all’Accademia di Scienze e Lettere è allestito un percorso di testi antichi sulle pene corporali mentre, alla Galleria BPER Banca, i dipinti di Ligabue evocano, nell’iconografia della sua follia, una vita senza sorrisi.


Il secondo giorno, a Modena i pellegrini della cultura sono al riparo sotto al tendone di Piazza XX Settembre perché piove a dirotto, da aver paura. Carlo Galli è in streaming dalla sua abitazione: si rammarica per non essere in presenza, tossisce e con voce inizialmente roca disserta sulla «guerra giusta» che è «un concetto intrinsecamente contraddittorio, esposto al fallimento, semmai si può parlare di guerra giustificabile». 



Segue Ivano Dionigi: la sua lezione magistrale, su Νόμος e Δίκη, Legge e Giustizia, è ascoltata anche al di fuori della tenda, da una folla in piedi protetta dagli ombrelli: «Oggi, Giustizia e Politica sembrano accomunati da un unico destino: la loro eclissi!». E poi c’è la disamina di Jörg Tremmel, sulla giustizia intergenerazionale; 



di Michela Marzano sulla memoria, pubblica e privata, che genera significati per la propria identità. 









E Luigi Ciotti e Gad Lerner; Salvatore Natoli, Stefano Massini, Massimo Cacciari e, il terzo giorno, Anne Lafont, Umberto Galimberti, Maurizio Ferraris, Barbara Carnevali, Joanna Bourke, Wolfgang Streeck. Sui «Crimini di sistema» è la lezione di Luigi Ferrajoli: minaccia nucleare, disuguaglianze e fame sono «prodotti dell’irresponsabilità umana» e quando, quale strumento di riparazione, indica una «Costituzionalismo globale che cancelli la parola nemico dal lessico della Politica e del Diritto», l’applauso si fa spettacolare. A Sassuolo, Umberto Curi legge i «Frammenti» di Anassimandro e il «Levitico»: «Chi commette una colpa dovrà essere sanzionato in maniera proporzionale» e «Se uno fa una lesione al prossimo, si farà a lui come ha fatto all’altro». Analogamente nell’«Esodo» e nel «Deuteronomio»: «Non è concepibile che la ἀδικία - l’ingiustizia -  resti impunita». 


Articolo pubblicato sul mensile Il Borghese, numero di novembre 2022






Modena, Carpi, Sassuolo, 16, 17 e 18 settembre 2022, ph Anna Maria Santoro © e Vincenzo D'Onofrio © (ad eccezione della foto del logo del Festival, tratta dal sito del Festival)  

Fotografie:

Logo e particolare del logo (foto tratte dal sito del Festival)

Modena Piazza Giuseppe Mazzini

Modena iazz Grande, Sito Unesco

Massimo Recalcati in conferenza stampa

Modena Piazza XX Settembre, tendone

Ivano Dionigi

Michela Marzano

Umberto Galimberti

Maurizio Ferraris

Barbara Carnevali

Sebastiano Maffettone

Lia Ypi


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